lunedì 5 giugno 2017

LE IMPOSTE SUGLI IMMOBILI EREDITATI

LA DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE 

Quando nell’attivo ereditario sono compresi beni immobili o diritti reali immobiliari è sempre
obbligatoria la presentazione della dichiarazione di successione.
L’obbligo di presentare la dichiarazione di successione è escluso, difatti, solo nel caso in cui si
verifichino, contemporaneamente, le seguenti condizioni:
• l’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta
• l’attivo ereditario ha un valore non superiore a 100.000 euro
• nell’attivo ereditario non sono compresi beni immobili o diritti reali immobiliari.

FISCO E CASA: SUCCESSIONI E DONAZIONI

La dichiarazione deve essere presentata entro dodici mesi dalla data di apertura della
successione, che coincide, generalmente, con la data del decesso del contribuente.
È necessario compilare l’apposito modulo (modello 4), reperibile presso ogni ufficio territoriale
o sul sito dell’Agenzia (www.agenziaentrate.gov.it), e successivamente presentarlo all’ufficio
territoriale dell’Agenzia nella cui circoscrizione era fissata l’ultima residenza del defunto. In
caso di utilizzo di modello differente, la dichiarazione risulta nulla.
Se il defunto non aveva la residenza in Italia, la denuncia di successione deve essere
presentata all’ufficio nella cui circoscrizione era stata fissata l’ultima residenza italiana.
Se non si è a conoscenza di quest’ultima, la denuncia va presentata all’Agenzia delle Entrate -
Direzione provinciale di Roma II – Ufficio territoriale “Roma 6”, Via Canton 20 - CAP 00144.
Quando nell’attivo ereditario è presente un immobile, prima di presentare la dichiarazione di
successione occorre calcolare e versare le imposte ipotecaria, catastale e di bollo, la tassa
ipotecaria, i tributi speciali e i tributi speciali catastali.
Inoltre, entro trenta giorni dalla presentazione della dichiarazione di successione, è necessario
presentare la richiesta di voltura degli immobili agli uffici dell’Agenzia - Territorio.

CHI DEVE PRESENTARE LA DICHIARAZIONE

Sono obbligati a presentare la dichiarazione di successione:
• i chiamati all’eredità e i legatari, o i loro rappresentanti legali
• gli immessi nel possesso dei beni, in caso di assenza o di dichiarazione di morte presunta
• gli amministratori dell’eredità
• i curatori delle eredità giacenti
• gli esecutori testamentari
• i trustee.
Se più persone sono obbligate alla presentazione della dichiarazione, è sufficiente che la stessa
sia presentata da una sola di esse.
Alla dichiarazione non occorre più allegare gli estratti catastali degli immobili caduti in
successione (risoluzione n. 11/E del 13 febbraio 2013).
Dichiarazione rettificativa
La dichiarazione di successione può essere modificata entro la scadenza del termine di
presentazione.
Con la risoluzione n. 8/E del 13 gennaio 2012 l’Agenzia delle Entrate ha precisato che è
possibile rettificare la dichiarazione anche oltre questo termine, purché le modifiche siano
dichiarate prima della notifica dell’avviso di rettifica e di liquidazione della maggiore imposta o,
in mancanza, entro il termine previsto per la notifica del medesimo atto (due anni dal
pagamento dell’imposta principale).

FISCO E CASA: SUCCESSIONI E DONAZIONI

 LE IMPOSTE SULLE DONAZIONI DI IMMOBILI

Anche le donazioni e gli atti di trasferimento a titolo gratuito degli immobili sono soggetti a
imposizione.

Le aliquote

Le aliquote da utilizzare per determinare l’imposta sono le stesse previste per le successioni e
variano in funzione del rapporto di parentela intercorrente tra il donante e il beneficiario:
• 4%, per il coniuge e i parenti in linea retta, da calcolare sul valore eccedente, per ciascun
beneficiario, 1.000.000 di euro
• 6%, per fratelli e sorelle, da calcolare sul valore eccedente, per ciascun beneficiario,
100.000 euro
• 6%, da calcolare sul valore totale (cioè senza alcuna franchigia), per gli altri parenti fino al
quarto grado, affini in linea retta, affini in linea collaterale fino al terzo grado
• 8%, da calcolare sul valore totale (cioè senza alcuna franchigia), per le altre persone.
ATTENZIONE
Se a beneficiare del trasferimento è una persona portatrice di handicap grave, riconosciuto tale ai
sensi della legge n. 104/1992, l’imposta si applica sulla parte del valore della quota che supera
1.500.000 euro.
Gli importi esenti dall’imposta (la franchigia) sono aggiornati ogni quattro anni, in base
all’indice del costo della vita.
>>Le imposte ipotecaria e catastale
Sulle donazioni di un bene immobile o di un diritto reale immobiliare sono dovute, inoltre:
• l’imposta ipotecaria, nella misura del 2% del valore dell’immobile
• l’imposta catastale, nella misura dell’1% del valore dell’immobile.
Per le donazioni di “prima casa” valgono le stesse agevolazioni concesse per le successioni.
In sostanza, invece che applicare le citate percentuali sul valore dell’immobile, il beneficiario
pagherà le imposte ipotecaria e catastale nella misura fissa di 200 euro ciascuna.
L’agevolazione “prima casa” fruita per l’acquisto di immobili a titolo di donazione non preclude
la possibilità di chiedere nuovamente il regime di esenzione in caso di successivo, eventuale
acquisto a titolo oneroso di altro immobile (soggetto ad imposta di registro). Al contrario,
l’agevolazione prima casa fruita per l’acquisto di immobili per donazione preclude ulteriori
acquisti agevolati a titolo gratuito, salvo che tali acquisti abbiano per oggetto quote dello
stesso immobile.
Con la circolare n. 44/E del 7 ottobre 2011, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che per la
registrazione di un atto di donazione, se di valore inferiore ai limiti stabiliti per le franchigie,
non è dovuta imposta di registro.

giovedì 1 giugno 2017

Al via la rassegna novarArchitettura 2.0.17


Al via la rassegna novarArchitettura 2.0.17

di Cecilia Di Marzo

Progetti di architettura e design sul tema “Il Ruolo dell’Architetto”    


18/05/2017 - novarArchitettura è una manifestazione, promossa dall’Ordine degli Architetti PPC di Novara VCO, finalizzata a promuovere l’architettura di qualità divulgando i progetti realizzati o in corso e illustrando alla collettività il ruolo, le competenze e la professionalità dell’architetto.

La manifestazione ha come scopo la diffusione della cultura architettonica, ponendo particolare attenzione alle nuove generazioni, che, attraverso la pratica del concorso possono guadagnare quella visibilità necessaria a muovere i primi passi lungo il proprio percorso professionale.

La manifestazione, giunta alla terza edizione, è aperta a tutti i professionisti iscritti al proprio Ordine di competenza, riuniti in gruppo o partecipanti come singoli soggetti. La finalità è di accrescere la sensibilizzazione della società civile, delle organizzazioni private e delle autorità pubbliche al valore di una cultura architettonica e di contribuire alla formazione ed educazione attraverso una corretta ed idonea metodologia progettuale.

Come presupposto vi è l’obiettivo di contribuire alla formazione di una cultura architettonica e una consapevolezza da parte di professionisti, di studiosi, committenti e di chiunque opera sui temi dell’architettura con un approccio metodologico finalizzato al raggiungimento della qualità.

Il tema della manifestazione è il Ruolo dell’Architetto, inteso a 360 gradi e coinvolgendo quindi anche paesaggisti, conservatori, pianificatori e designer iscritti all’Ordine.

La rassegna novarArchitettura ha come fine quello di presentare, divulgare e far conoscere, attraverso la sezione vederearchitettura, le opere di architettura progettate e/o realizzate da professionisti singoli o riuniti in gruppo, regolarmente iscritti all’Ordine di competenza, valorizzando il ruolo professionale dell’architetto.

Alla rassegna novarArchitettura possono essere presentati, con autocandidatura, da uno a massimo quattro progetti compresi tra il 2010 e il 2017 che abbiano partecipato a concorsi di idee, concorsi di progettazione, selezioni, rassegne, affidamenti di incarico o altro e che si siano classificati entro i primi tre posti o siano stati segnalati dalla giuria o, ancora, siano stati oggetti di menzioni o riconoscimenti. La committenza o ente banditore può essere ente pubblico o privato. I candidati possono concorrere singolarmente o in gruppo.

La rassegna novarArchitettura è volta a dare visibilità ai professionisti iscritti al proprio Ordine di appartenenza. Ogni progetto partecipante sarà montato in un filmato proiettato nel corso della sezione vederearchitettura che andrà in loop per tutta la durata della manifestazione. Ad ogni progetto è concesso il medesimo spazio (indicativamente 30 secondi, che potrà variare a discrezione degli organizzatori senza preavviso, fatto salvo il rispetto della medesima visibilità concessa ai partecipanti stessi). Ogni progetto sarà identificato dal nome del progettista o dal raggruppamento, dal nome attribuito, dall’anno di realizzazione/presentazione e da indicazioni sulla committenza (pubblica/privata).

La partecipazione prevede, inoltre, la pubblicazione dei progetti nel catalogo della manifestazione comprendente una pagina dedicata ad ogni progetto con foto, una breve relazione del progetto medesimo e un testo di presentazione dello studio di progettazione.
Nel filmato, nell’arco di tempo riservato ad ogni progetto, potranno essere presentate più immagini rispetto alla pubblicazione cartacea: si lascia pertanto alla sensibilità del partecipante il numero di immagini da selezionare ed inviare. Eventuali esclusioni dall’uso di immagini non ritenute idonee potrà avvenire senza alcun preavviso.

Il materiale per il filmato e il catalogo dovrà essere inviato tramite e-mail (wetransfer, jumbo mail o simili) entro e non oltre il 14 luglio 2017.
FONTE : EDILPORTALE.COM

Casa, tre quarti delle famiglie italiane sono proprietarie


Casa, tre quarti delle famiglie italiane sono proprietarie

di  Rossella Calabrese

Dal Mef il Rapporto ‘Gli immobili in Italia’ con dati sul patrimonio, il reddito e la fiscalità  


31/05/2017 - Quasi 20 milioni di famiglie italiane, il 77,4% del totale, sono proprietarie della casa in cui abitano. Gli italiani proprietari di un appartamento sono oltre 25,7 milioni (nell’81,7% dei casi si tratta di dipendenti e pensionati) mentre i locatari sono 4,7 milioni.

La superficie media di un’abitazione è pari a 117 m2 è il suo valore medio nel 2014 è pari a circa 170 mila euro (1.450 €/m2), valore però in calo del 2,4% rispetto al 2013. Oltre un miliardo di euro è l’ammontare delle agevolazioni fiscali erogate per quasi 3,7 milioni di interventi di ristrutturazioni, riqualificazione energetica e messa in sicurezza degli edifici effettuati nel 2014.

I dati arrivano dal Rapporto “Gli immobili in Italia”, redatto dall’Agenzia delle Entrate e dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia, in collaborazione con il partner tecnologico Sogei, che scatta una fotografia del patrimonio immobiliare italiano al 31 dicembre 2014.

Il volume - presentato nei giorni scorsi - analizza la distribuzione della proprietà e del patrimonio immobiliare sul territorio nazionale, in relazione alle caratteristiche socio-demografiche ed economiche dei proprietari, con approfondimenti sulla tassazione immobiliare e sulle agevolazioni fiscali per la ristrutturazione edilizia, la riqualificazione energetica e per interventi antisismici.

La casa è di proprietà

Ipotizzando che ad ogni abitazione principale corrisponda una famiglia, nel 2014 in Italia il 77,4% delle famiglie risultano proprietarie dell’abitazione in cui risiedono. Questo dato è sensibilmente più elevato al Sud e nelle Isole (82,9%), prossimo al dato nazionale al Nord (75,3%), mentre è più basso al Centro (il 73,9%).

Nel 2014 la maggior parte delle abitazioni di proprietà delle persone fisiche sono utilizzate come abitazione principale (62,6%), il 17,9% sono a disposizione (le cosiddette ‘seconde case’) e solo l’8,8% dello stock abitativo è dato in locazione. Un ulteriore 2,8% è rappresentato dalle abitazioni date in uso gratuito a un proprio familiare.

Il valore delle abitazioni

Nel 2014 il valore medio nazionale di un’abitazione si attesta intorno ai 170 mila euro, con un valore unitario di 1.450 €/m2, in calo del 2,4% rispetto all’anno precedente. A livello regionale la variabilità è abbastanza sostenuta e va dai circa 285 mila euro in Trentino Alto Adige ai circa 82 mila euro nel Molise. Nelle 12 maggiori città italiane con popolazione oltre i 250.000 abitanti, il valore medio delle abitazioni si è ridotto quasi ovunque, con un deciso calo a Torino (-11,4%). Le uniche variazioni positive si osservano a Milano (+4,5%) e, in maniera più contenuta, a Venezia (+0,9%).

I bonus per ristrutturazioni e riqualificazione energetica

Nel periodo 2005-2014 sono stati effettuati complessivamente 17,1 milioni di interventi per il recupero del patrimonio edilizio, con un ammontare di spesa totale pari a 94,3 miliardi di euro circa e una spesa media per opera pari a 5,5 mila euro. In particolare, nell’anno di imposta 2014, i contribuenti che hanno riportato in dichiarazione spese per ristrutturazione edilizia, sono 7,6 milioni. Gli immobili su cui sono stati effettuati interventi di ristrutturazione sono 719,8 mila. Dal 2008 al 2014 sono stati effettuati 2,7 milioni di interventi di riqualificazione energetica, per una spesa totale pari a 19,3 miliardi di euro e una spesa media di 7,2 mila euro.

Le agevolazioni per interventi antisismici e messa in sicurezza

Da agosto 2013, data di introduzione dell’agevolazione fiscale, a dicembre 2014 sono stati effettuati oltre 45 mila interventi relativi all’adozione di misure antisismiche. L’ammontare totale di spesa per questa categoria di opere è pari a oltre 300 milioni di euro e la spesa media è di circa 6,7 mila euro. Per questi interventi sono state richieste detrazioni per un importo totale pari a circa 19,7 milioni di euro, cui corrisponde un beneficio fiscale medio pari a 435 euro.

La tassazione sulla casa 

Dal 2016 il prelievo sugli immobili si è ridotto di 4,4 miliardi di cui 3,6 miliardi riferibili all’abolizione della Tasi sulle abitazioni principali non di lusso. Ne hanno beneficiato 19,5 milioni di contribuenti (per il 75% lavoratori dipendenti e pensionati) per un risparmio medio pro capite di 175 euro annui. L’Imu versata nel 2016 è pari a 18,8 miliardi e la Tasi sui servizi indivisibili a 1,1 miliardi, per un totale di 19,9 miliardi di euro di gettito complessivo Imu/Tasi.

La composizione percentuale del gettito complessivo mostra che, nel 2016, del totale del prelievo sugli immobili circa il 48% delle entrate deriva dall’Imu e solo il 3% dalla Tasi, per effetto dell’esenzione dal pagamento dell’imposta sulle abitazioni principali. Il gettito da imposte di natura reddituale è pari al 21% del totale ed è in gran parte attribuibile all’Irpef (14% del totale) e alla cedolare secca sulle locazioni abitative (5%), il cui gettito cresce di anno in anno. L’Iva sulle compravendite di immobili rappresenta il 13% delle entrate complessive, mentre le imposte di registro e bollo costituiscono il 7% del totale.
FONTE : EDILPORTALE.COM

Le utenze di luce e gas sono tra le prime cose da gestire quando ci si trasferisce. Ecco cosa devi fare per riattivare il contatore nella tua nuova casa!

Le utenze di luce e gas sono tra le prime cose da gestire quando ci si trasferisce. Ecco cosa devi fare per riattivare il contatore nella tua nuova casa!


Traslocare è la magica capacità di gestire il caos. D’altronde l’ansia da trasloco è stata riconosciuta tra le maggiori fonti di stress dopo lutto e separazioni. Ed è proprio una bacchetta magica quello che servirebbe per mettere in ordine tutto ciò che non funziona o per non dimenticare l’indispensabile.
Tra le prime cose da tenere sotto controllo quando ci si trasferisce, ci sono sicuramente le utenze di luce e gas.
Le cose da sapere se vuoi riattivare il contatore nella tua nuova casa: ti aiuta Enel!
Subentro o voltura?
Devi procedere al subentro se in casa il contatore è presente, ma mancano luce e gas. In questo caso, il contatore verrà riattivato contestualmente al tuo nuovo contratto di fornitura, devi solo scegliere l’offerta più adatta alle tue esigenze.
Se, invece, luce e gas sono ancora attivi devi fare la voltura. Una buona occasione per rivedere i tuoi contratti di fornitura ed approfittare delle migliori offerte disponibili, spesso riservate ai nuovi clienti!
Il trasloco rappresenta sicuramente anche un punto di rottura col passato, il momento giusto per fare scelte più in linea con la tua nuova vita. E se quello che cerchi per la tua nuova casa è la libertà e la comodità di utilizzare l’energia elettrica quando vuoi ad un prezzo fisso a qualsiasi ora del giorno nel pieno rispetto dell’ambiente, scegli Energia Pura Casa. Un’offerta che, oltre a garantirti l’energia che ti serve a prezzo vantaggioso per tutto il giorno, ti fornisce energia certificata come proveniente al 100% da fonti rinnovabili come vento, sole, acqua e calore della terra: per una casa più in equilibrio con l’ambiente!
Una volta scelta la tua offerta, non spaventarti, con Enel il tuo subentro diventa un’operazione molto facile da gestire. I dati da fornire per avviare questa operazione, infatti, si contano sulle dita di una mano!
Per un subentro veloce e indolore dovrai comunicare:
  • il tuo codice fiscale
  • il codice POD o numero Eneltel identificativo del contatore se il subentro avviene per per la fornitura di energia elettrica oppure il codice PDR se il subentro avviene per la fornitura di gas naturale. Troverai il numero sul cartellino attaccato al contatore.
  • la lettura del contatore;
  • una volta ricevuto il contratto via mail, dovrai consegnare il modulo che attesti la proprietà o il regolare possesso dell’immobile per il quale si richiede la fornitura di energia elettrica o del gas (titolo abitativo) regolarmente compilato. Puoi trovare il modulo da scaricare e compilare direttamente sul sito di Enel clicca qui.
  • Se preferisci pagare con addebito diretto su conto corrente, ti servirà avere sottomano il tuo codice Iban.

Entra nel mondo “Enel tutto ok”
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FONTE : Quotidianocasa.it
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Sondaggio della Banca d’Italia sul mercato delle costruzioni

Sondaggio della Banca d’Italia sul mercato delle costruzioni

La Banca d’Italia ha pubblicato sul proprio sito telematico il “Sondaggio Congiunturale sul Mercato delle costruzioni”. Il sondaggio è stato svolto grazie a un campione di 1.413 agenzie immobiliari in cui sono stati posti quesiti inerenti al primo trimestre 2017 e previsioni sul secondo trimestre (Aprile-Giugno).
La ricerca mette in rilievo la ripresa e un miglioramento del mercato residenziale italiano. Contestualmente, però, emergono previsioni non floride per ciò che riguarda l’andamento dei prezzi.
Specificatamente, spiega il documento, “nel primo trimestre del 2017, la quota di operatori che segnala pressioni al ribasso sulle quotazioni immobiliari, pur in lieve aumento rispetto al trimestre precedente, rimane ampiamente al di sotto di quella dello stesso periodo del 2016. Sono ulteriormente migliorate le condizioni della domanda: i potenziali acquirenti e gli incarichi a vendere sono aumentati; i tempi di vendita si sono ridotti”. Viene anche evidenziato che “Resta prevalente la quota di acquisti finanziati da mutui, che continuano a coprire oltre il 70 per cento del valore dell’immobile”.
Dal bollettino elaborato dalla Banca d’Itali si nota una differenza tra agenzie che segnalano listini in diminuzione e quelle che danno un miglioramento congiunturale dei prezzi nel primo trimestre 2017. La differenza tra le due tipologie di agenzie è di -29,0, che rappresenta un peggioramento al cospetto del saldo di -24,9 del precedente trimestre. Viene, altresì, evidenziato che il numero di agenzie immobiliari che segnalano prezzi in aumento congiunturale si è attestato al 3,6% del campione intervistato. Tale risultato non è mai stato raggiunto nei dati inerenti ai trimestri dello scorso anno.
Per quel che concerne le aree geografiche il documento sancisce che “La quota di operatori che hanno dichiarato di aver locato almeno un immobile è rimasta su valori comparabili a quelli dell’indagine di gennaio (82,8, da 83,2); valori più bassi sono stati riscontrati nel Nord Ovest, mentre il mercato è risultato più dinamico nel Nord Est e nelle aree non urbane del Centro. Il saldo negativo fra giudizi di aumento e di riduzione dei canoni di locazione si è lievemente ampliato (a -13,7 punti percentuali, da -12,5 nella precedente rilevazione); il calo è stato più accentuato nel Mezzogiorno e nelle Isole, dove il saldo è sceso a -30,1 (da -13,2).
L’indagine della Banca d’Italia fa anche emergere un grande aumento congiunturale degli operatori che evidenziano un estensione degli incarichi di vendita. I dati, infatti, fanno registrare +24,2% nel primo trimestre rispetto al 17,5% nel quarto trimestre 2016. Tali incarichi di vendita sono riferiti ad immobili che si trovano prevalentemente nelle aree non urbane del Sud-Isole (29,4%), Nordovest (26,5%), Nordest (25,6%) e Centro (22,3%).
Viene altresì evidenziato che “La quota di acquisti finanziati con mutuo ipotecario è rimasta pressoché stabile, intorno all’80%. Anche il rapporto fra prestito e valore dell’immobile si è collocato su valori analoghi a quelli del periodo precedente (73,3, da 75,5%), risultando lievemente più elevato nelle aree non urbane (75,1%)”.
Il bollettino mette in evidenza che complessivamente il 66,5% delle transazioni immobiliari si concludono con uno sconto entro il 20% del prezzo iniziale. Altresì il quantitativo delle compravendite concluse con uno sconto di oltre il 30% sul prezzo iniziale è pari al 2,7%. Tale risultato corrisponde alla quota più bassa degli ultimi trimestri. Si mette in evidenza che gli sconti più elevati che superano il 30% sul prezzo iniziale, si registrano nelle vendite di immobili nelle città del Sud e delle Isole.
Per quello che attiene alle attese per il prossimo trimestre la relazione della Banca d’Italia, infine, sottolinea che “Rispetto allo scorso trimestre, le prospettive sull’evoluzione a breve termine del mercato immobiliare nazionale sono lievemente migliorate: il saldo fra attese più e meno favorevoli è salito a 18,1 punti percentuali (da 17,0). Il rialzo si è concentrato nelle regioni meridionali e, in misura più marcata, in quelle centrali. Le attese sono improntate ad un maggiore ottimismo anche su un orizzonte di medio termine (due anni), per il quale quasi il 50 per cento degli operatori (da 43,6 nella scorsa indagine) si attende un miglioramento delle condizioni del mercato”.
Fonte : https://www.guidaedilizia.it

LE IMPOSTE SUGLI IMMOBILI EREDITATI

LE IMPOSTE SUGLI IMMOBILI EREDITATI

L’imposta di successione Le persone che ricevono in eredità beni immobili e diritti reali immobiliari hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione e pagare, se dovuta, l’imposta di successione. L’imposta di successione è calcolata dall’ufficio, in base alla dichiarazione presentata e previa correzione di eventuali errori materiali e di calcolo commessi dal dichiarante nella determinazione della base imponibile. L’importo eventualmente dovuto è notificato al contribuente attraverso un avviso di liquidazione.
BASE IMPONIBILE
Per gli immobili ereditati in piena proprietà (cioè immobili non gravati da diritti reali di godimento), la base imponibile per il calcolo dell’imposta è costituita dalla loro rendita catastale (rivalutata del 5%) moltiplicata per uno dei seguenti coefficienti: • 110, per la prima casa • 120, per i fabbricati appartenenti ai gruppi catastali A e C (esclusi quelli delle categorie A/10 e C/1) • 140, per i fabbricati appartenenti al gruppo catastale B • 60, per i fabbricati delle categorie A/10 (uffici e studi privati) e D • 40,8, per i fabbricati delle categorie C/1 (negozi e botteghe) ed E. Per i terreni non edificabili il valore imponibile si determina, invece, moltiplicando per 90 il reddito dominicale già rivalutato del 25%.
ALIQUOTE Sono previste aliquote di tassazione diverse, a seconda del grado di parentela intercorrente tra la persona deceduta e l’erede. In particolare, sul valore complessivo dell’eredità si applicano le seguenti aliquote: • 4%, per il coniuge e i parenti in linea retta (genitori e figli), da calcolare sul valore eccedente, per ciascun erede, 1.000.000 di euro • 6%, per fratelli e sorelle, da calcolare sul valore eccedente, per ciascun erede, 100.000 euro • 6%, da calcolare sul valore totale (cioè senza alcuna franchigia), per gli altri parenti fino al quarto grado, affini in linea retta, nonché affini in linea collaterale fino al terzo grado • 8%, da calcolare sul valore totale (cioè senza alcuna franchigia), per le altre persone.
ATTENZIONE Se a beneficiare del trasferimento è una persona portatrice di handicap grave, riconosciuta tale ai sensi della legge n. 104/1992, l’imposta si applica sulla parte del valore della quota che supera 1.500.000 euro. 
FISCO E CASA: SUCCESSIONI E DONAZIONI
 Gli importi esenti dall’imposta (la franchigia) sono aggiornati ogni quattro anni, in base all’indice del costo della vita. Ai soli fini dell’applicazione della franchigia, sulla quota devoluta all’erede si deve tener conto del valore delle donazioni in vita fatte dalla persona deceduta a favore del medesimo erede.
>>Le imposte ipotecaria e catastale
Quando nell’attivo ereditario ci sono beni immobili e diritti reali immobiliari, sono dovute le
imposte ipotecaria e catastale.
Queste, sono pari, rispettivamente, al 2% e all’1% del valore degli immobili, con un
versamento minimo di 200 euro per ciascuna imposta.
Le imposte ipotecaria e catastale devono essere pagate prima della presentazione della
dichiarazione di successione.
Per il versamento va utilizzato il modello F23, nel quale vanno indicati i codici tributo 649T per
l’imposta ipotecaria, 737T per l’imposta catastale.
AGEVOLAZIONI “PRIMA CASA”
Le imposte ipotecaria e catastale sono dovute nella misura fissa di 200 euro per ciascuna
imposta, indipendentemente dal valore dell’immobile caduto in successione, quando il
beneficiario (o, nel caso di immobile trasferito a più beneficiari, almeno uno di essi) ha i
requisiti necessari per fruire delle agevolazioni “prima casa”.
In questo caso è necessario attestare nella dichiarazione di successione l’esistenza delle
condizioni che la legge richiede.
Requisiti per richiedere le agevolazioni “prima casa”
Le agevolazioni fiscali sono concesse se chi eredita l’immobile:
• non è titolare, esclusivo o in comunione col coniuge, di diritti di proprietà, usufrutto, uso e
abitazione di altra casa di abitazione nel territorio del Comune dove si trova l’immobile
ereditato
• non è titolare, neppure per quote o in comunione legale, su tutto il territorio nazionale, di
diritti di proprietà, uso, usufrutto, abitazione o nuda proprietà, su altra casa di abitazione
acquistata, anche dal coniuge, usufruendo delle agevolazioni per l’acquisto della prima
casa.
Questi due requisiti devono sussistere entrambi.
Inoltre, l’immobile deve trovarsi nel Comune in cui l’erede ha la propria residenza o in cui
intende stabilirla entro diciotto mesi (salvo alcuni casi particolari in cui tale requisito non è
richiesto, come per esempio per il personale delle forze di polizia).
Decadenza dall’agevolazione
La risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 33/2011 fornisce importanti chiarimenti sulla
decadenza dall’agevolazione nei casi in cui uno degli eredi abbia reso una falsa dichiarazione o
quando egli non trasferisca la residenza nel Comune in cui si trova l’immobile ereditato nel
termine di diciotto mesi.
FISCO E CASA: SUCCESSIONI E DONAZIONI
Nel primo caso, la mendacità della dichiarazione determinerà la decadenza del beneficio non
solo per chi ha dichiarato di possedere i requisiti per poterne fruire, ma anche per gli altri
coeredi (la sanzione sarà però applicata solo all’autore della dichiarazione mendace).
Anche nel secondo caso si avrà la decadenza dal beneficio. Tuttavia, il recupero dell’imposta e
della relativa sanzione interesserà interamente ed esclusivamente il soggetto che non ha
rispettato l’impegno assunto, cioè il trasferimento della residenza.
Analoghe considerazioni vanno fatte per l’ipotesi in cui il beneficiario-dichiarante rivenda
l’immobile entro cinque anni dall’acquisizione, senza procedere entro un anno al riacquisto di
altro immobile da adibire a “prima casa”. Infatti, anche in questo caso si avrà la decadenza per
intero del beneficio, con recupero dell’imposta e applicazione delle relative sanzioni in capo al
solo dichiarante. Invece, la rivendita infraquinquennale dell’immobile oggetto dell’agevolazione
da parte di un coerede non dichiarante non comporta alcuna decadenza dal beneficio, neanche
in capo al soggetto che ha ceduto l’immobile.
Va ricordato che il regime di favore riguarda esclusivamente l’applicazione in misura fissa delle
imposte ipotecaria e catastale, non anche il riconoscimento di alcun beneficio legato
all’imposta sulle successioni e donazioni, che segue il regime ordinario.

IMPOSTE DI SUCCESSIONE, IPOTECARIA E CATASTALE SUGLI IMMOBILI EREDITATI
GRADO DI PARENTELA IMPOSTE
CONIUGI E PARENTI
IN LINEA RETTA
 imposta di successione
4% sulla quota ereditata eccedente 1 milione di euro
 imposta ipotecaria (2%) e catastale (1%)
(200 euro per ciascuna imposta, se per l’erede è prima casa)
FRATELLI E SORELLE
 imposta di successione
6% sulla quota ereditata eccedente 100 mila euro
 imposta ipotecaria (2%) e catastale (1%)
(200 euro per ciascuna imposta, se per l’erede è prima casa)
ALTRI PARENTI FINO AL 4° GRADO
E AFFINI FINO AL 3° GRADO
 imposta di successione
6% sulla quota ereditata (senza alcuna franchigia)
 imposta ipotecaria (2%) e catastale (1%)
(200 euro per ciascuna imposta, se per l’erede è prima casa)
ALTRE PERSONE
 imposta di successione
8% sulla quota ereditata (senza alcuna franchigia)
 imposta ipotecaria (2%) e catastale (1%)
(200 euro per ciascuna imposta, se per l’erede è prima casa)
ALL’EREDE PORTATORE DI HANDICAP GRAVE SPETTA UNA FRANCHIGIA DI 1,5 MILIONI DI EURO

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